Giancarlo Di Risio (nella foto) è riuscito a rimettere in sesto una delle griffe più acclamate nel mondo della moda, mettendo fine all'anarchia gestionale che aveva regnato dopo la tragica scomparsa di Gianni Versace nel 1997. Di Risio deve la sua posizione a una giovane nipote di Gianni, che ha ereditato il controllo nel 2004. Per cercare di venire a capo del caos in cui versava l´azienda, Allegra Versace si è rivolta ai consulenti esterni, tra cui Di Risio, grazie al quale è riuscita a togliere il controllo dalle mani di mamma Donatella e zio Santo e a cessare molte delle imprese in perdita create dai due. Di Risio ha concentrato la produzione sul lusso puro, cedendo a produttori esterni le licenze di profumi e orologi, trasformando attività in perdita in cospicue royalties, che hanno permesso di ripagare i debiti e riorganizzare la catena di boutique. La chiave per il futuro è ora l´espansione, con Di Risio già proiettato verso la crescita asiatica e una joint venture alberghiera.
Per fornire a Versace la spinta giusta Di Risio ha però bisogno di un apporto di liquidità. Spetterà alla famiglia considerare una quotazione in Borsa già nel 2008, che potrebbe conferire allo stilista un valore di ben 400 milioni di euro. La disponibilità di moneta fresca consentirebbe a Di Risio di espandere la catena di boutique Versace, sviluppare l´attività in Asia e consolidare le nuove attività, tra cui la joint venture immobiliare in essere con una società australiana. Non è detto che la Ipo debba essere l´unica strada da percorrere, poiché ci sono diversi acquirenti privati interessati, mentre grandi conglomerati come Ppr e Lvmh straripano di liquidità e sono alla disperata ricerca di marchi di grido. Nel 2008 a Versace potrebbe essere concesso il lusso di scegliere.
Estratto da La Repubblica del 27/11/06 a cura di Pambianconews