Max Mara è uno dei principali gruppi italiani della moda, uno dei pochissimi a superare il miliardo di euro di ricavi, uno dei più solidi. Ma da un po' di tempo appare come fermo, e forse pesa in questa sensazione anche il confronto con il dinamismo manifestato da un «concorrente locale» (sono entrambi di Reggio Emilia) come la famiglia Burani che, partendo da 150 milioni di euro di fatturato, in pochi anni ha portato tre società in Borsa e stima di arrivare quest'anno ai 680 milioni di fatturato solo nella parte moda e pelletteria. Ma non solo loro.
Il gruppo Max Mara è posseduto dai Maramotti attraverso delle fiduciarie. Achille, sposato con Ida Lombardini, aveva passato il testimone ai tre figli, Maria Ludovica, Luigi, Ignazio, già a partire dai primi anni Novanta. Tutti e tre i componenti della seconda generazione lavorano per il gruppo, così come anche il marito di Maria Ludovica, Giuseppe Prezioso. Luigi, classe '57, è il presidente e viene indicato come il delfino di Achille, anche se in azienda negano esista un vero e proprio successore essendo – si spiega – la famiglia molto unita. E, infatti, se si guardano i consigli di amministrazione delle principali società del gruppo si vede che sono assai snelli, ma sempre comprendono tutti e tre i fratelli Maramotti. La terza generazione, formata da nove persone, è ancora troppo giovane per entrare in azienda (si va dai 6 ai 22 anni). Chi opera o ha operato con i Maramotti riconosce a Luigi caratteristiche imprenditoriali, a Maria Ludovica (classe '53) una grande conoscenza del prodotto e a Ignazio (classe '61) forti competenze nell'organizzazione. Un paio di anni fa nel mondo della moda erano circolate voci di qualche tensione in famiglia (c'era chi aveva anche ipotizzato una possibile divisione) ma, se problemi ci sono stati, non hanno trovato riscontro o sono stati risolti.
Il gruppo opera attraverso una holding (Max Mara Fashion Group) e diverse società operative. Le principali sono sette: Max Mara, Marina Rinaldi (dal nome della nonna di Achille Maramotti), Manifatture del Nord (marchi Pennyblack, Max & Co, etc, regno di Maria Ludovica), Marella, Maxima (rete commerciale), Imax (maglieria) e Diffusione Tessile. Ignazio è presidente di Marella e Marina Rinaldi, Maria Ludovica di Manifatture del Nord, Luigi di tutte le altre. Giuseppe Prezioso è amministratore delegato della Imax (società commerciale).
I risultati. Max Mara Fashion Group ha realizzato lo scorso anno 44,5 milioni di euro di utile netto su un fatturato di 1,081 miliardi e ha avuto un Roe (rapporto tra utile netto e patrimonio netto) del 2,7%, in discesa rispetto al 2,8 del 2004 e al 4,2 del 2003. Per fare un confronto con uno dei pochi gruppo oltre la soglia del miliardo di euro, Armani nel 2005 ha avuto un Roe del 17,5%. Quasi la metà del risultato netto del gruppo Max Mara è stato ottenuto dalla Max Mara srl che con i suoi 20,5 milioni di euro di profitti netti ha anche permesso di distribuire un dividendo ai soci di 14 milioni di euro. Hanno distribuito un dividendo anche Manifattura del Nord e Maxima.
Estratto da CorrierEconomia del 27/11/06 a cura di Pambianconews