In poco più di quattro mesi, Claudio Gottara l'amministratore delegato chiamato dal presidente e maggior azionista Vittorio Tabacchi alla guida del gruppo Safilo, si è comprato in Spagna la Loop Vision, una catena di 61 negozi di ottica dislocati in zone dello shopping di lusso. Ha organizzato il lancio negli Usa delle nuove linee di occhiali Marc by Marc Jacobs e A/X Armani Exchange. E il 14 novembre ha siglato con l'americana Gap un contratto per produrre e vendere in Usa e Canada occhiali a marchio Banana Republic: di fatto l'ultima delle quattro nuove licenze (con Marc Jacobs, A/X Armani Exchange e Hugo Boss) con cui conta non solo di risolvere il problema da 100 milioni di euro (il 10% del fatturato 2005) che si sarebbe creato dal 2007 per la perdita del contratto con Polo Ralph Lauren, passato al concorrente Luxottica guidato da Andrea Guerra, ma anche di guadagnare, a regime, qualche decina di milioni.
Ma per Gottardi non è che l'inizio. E il mercato sembra dargli credito, visto che il titolo sta risalendo velocemente la china dopo il minimo di 3,14 euro toccato a giugno. Anche la Goldman Sachs, scettica fino a settembre, si è allineata al «buy» degli altri analisti, portando il prezzo obiettivo a 5 euro e mettendo nero su bianco che «la società sembra pronta di nuovo all'attacco». Troppo entusiasmo?
Gottardi intende sfruttare la forza delle griffe (da Armani a Gucci, da Dior a Valentino) in portafoglio al gruppo, leader nell'occhialeria di lusso, anche continuando lo shopping di piccole catene presenti in zone di pregio, come è accaduto negli Usa con Solstice (85 negozi destinati a diventare 180 entro 4 anni) e in Spagna con la Loop Vision. «Certo non penso all'Italia, dove abbiamo un'ottima rete di distributori, ma alla Cina o all'Europa dell'Est, dove è necessario gestire in proprio la vendita se si vuole posizionarsi nel modo corretto e non finire nel mass market» precisa.
Infine, Gottardi ha deciso di puntare sull'uomo che al momento rappresenta solo il 25% degli acquisti, rispetto al 75% della donna. «Safilo ha due marchi propri, Camera e Smith, legati allo sport (dallo sci al motociclismo) e intendiamo spingerli come meritano, perché ci consentono di agganciare il consumatore maschile, sensibile agli aspetti tecnici, e di uscire dal limite dei negozi di ottica, dove siamo attaccati dai concorrenti, entrando nei grandi magazzini di lusso e nei punti vendita di articoli sportivi, come abbiamo fatto negli Usa».
Estratto da Panorama del 24/11/06 a cura di Pambianconews