Rimedi tradizionali per i gruppi multibrand alle prese con la non facile gestione di marchi contrapposti o troppo agli antipodi. Diego Della Valle, numero uno di Tod's group, con tre marchi in portafoglio (Tod's, Hogan, Fay), oltre Roger Vivier non trova soluzioni miracolose: “Nel mercato, come in ogni cosa ci vuole “il tempo che serve”, anche in un mondo che accelera”, ha detto ieri al Milano Fashion Global summit, “l'importante, quindi, è consolidare tutti i marchi con una religiosa attenzione al brand e senza accelerare la visibilità ma passando sempre dalla qualità e dal lusso. Il problema sembra infatti non essere quanti marchi hai ma ´e si può farli crescere insieme.
Incognita, quest'ultima, che riguarda anche un'altra maison come Valentino fashion group, dove convivono insieme marchi estremi come Hugo Boss e Valentino: “Si mettono marchi diversi in portafoglio proprio per rispondere alle esigenze di mercato e quindi dell'azienda che ha l'obiettivo di fare profitti”, ha spiegato Matteo Marzotto, presidente di Valentino spa, “e nelle strategie giova la mentalità veneta della mia famiglia di dare tempo: sarebbe sbagliato infatti promettere molti negozi e in cambio un periodo di vacche magre di tre anni, meglio procedere nell'interesse degli azionisti”.
Tonino Perna, numero uno di It holding mette poi l'accento sulle politiche di controllo: “Come licenziatari di marchi abbiamo sempre pensato che la holding deve procurare le risorse”, ha sottolineato il manager, “per le strategie ci si affida alla managerialità”.
Estratto da ItaliaOggidel 22/11/06 a cura di Pambianconews