Il distretto industriale toscano dell'oro si localizza quasi esclusivamente nella Provincia di Arezzo e comprende, oltre al Comune capoluogo, anche altri dodici Comuni. In pochi anni le aziende aretine sono state capaci di passare da una struttura basata sulla grande impresa a quella dei sistemi produttivi locali fondati sulla piccola e media impresa. La società Uno-A-Erre, frutto di energie imprenditoriali locali (fondata nel 1926 da Leopoldo Gori e Carlo Zucchi e facente parte attualmente del gruppo Gori & Zucchi) negli anni settanta e ottanta ha contribuito direttamente a creare le piccole e medie imprese locali. I fuoriusciti della Uno-A-Erre, soprattutto gli operai qualificati di mestiere, sono diventati piccoli imprenditori e hanno creato oltre 1.000 imprese artigiane. Delle 1.566 imprese di cui è composto il distretto, infatti, quasi 1.150 sono artigiane. Gli addetti sono stimati intorno alle 10.500 unità di cui una parte, 2.500 circa, rappresentano l'indotto.
Il valore della produzione del 2005 è stato stimato intorno ai 2.300 milioni di euro con un incremento importante sul 2004 che si attesta intorno al 10%. L'export, in questo settore, è determinante con i 1.270 milioni del 2005 di cui quasi un miliardo di euro di export diretto. Il mercato domestico, invece, ha un valore di 700 milioni di euro con una quota di settore del 45% (la «fetta» relativa all'estero, invece, è del 32%).
Oggi, il distretto è a un nuovo punto di svolta, tanto da dover richiedere alla miriade di piccole e piccolissime imprese aretine di operare una diversificazione nella tipologia di prodotto realizzato. Il distretto infatti si trova a fare i conti con la concorrenza nazionale di altri siti orafi italiani, come Marcianise – Torre del Greco e Rimini, e internazionale, in particolare asiatica, per quanto riguarda una delle sue storiche specializzazioni produttive, ovvero il «catename». Anche per questo motivo negli ultimi anni nel distretto si è assistito a un'espansione e a un incremento delle produzioni in argento. Recentemente, Arezzo è stato riconosciuto dalla Regione Toscana come il «distretto orafo argentiere» (questa la nuova denominazione) e importanti iniziative nel settore hanno permesso di far conoscere la sua identità e importanza all'estero. Tra queste, la nota Fiera internazionale di oreficeria, argenteria e gioielleria che ogni anno si tiene nel capoluogo toscano.
Estratto da Finanza & Mercati del 14/11/06 a cura di Pambianconews