Può un calzaturificio creare un marchio forte, produrre tutto in Italia, aprire negozi propri e mantenere le scarpe a prezzi accettabili? Sembrerebbe utopistico il solo pensiero. Ma chi lo chiedesse a Enrico Bracalente, titolare dell'azienda marchigiana Bag che detiene il marchio Nero Giardini, riceverebbe risposta affermativa a tutte e quattro le domande. L'imprenditore marchigiano scommette sul made in Italy dal '75, anno in cui si affrancò giovanissimo dal calzaturificio dove lavorava come dipendente per fondare insieme a due soci la sua prima azienda, la Batam: cinque anni dopo nasceva il marchio Nero Giardini, scarpe sobrie con buoni connotati di modernità e un forte accento sulla qualità intrinseca del prodotto.
Nel '98 Bracalente rilevava tutte le quote e dà vita a Bag Spa. Una realtà che oggi conta 800 dipendenti nel piccolo paese di Monte San Pietrangeli, produce 8 mila paia di scarpe da uomo e da donna al giorno, fattura 130 milioni di euro con crescite che in alcune annate hanno sfiorato l'imponderabile in un settore vessato dalla concorrenza asiatica e protetto da quote import: +46% nel 2005, +45% nel 2002, +66% nel 2001.
Come è possibile? Razionalizzazione dei costi, prezzi bloccati da 12 anni senza tendere all'eccesso, ottima comunicazione al consumatore finale. Bracalente è da sempre un fiero avversario della delocalizzazione e i fatti non lo smentiscono. Mentre il comparto calzaturiero, lo scorso anno, vedeva calare l'11% della produttività in quantità e il 4,6% in valore, la Bag assumeva un centinaio di dipendenti.
Forte in Italia grazie a 150 negozi multimarca e qualche monomarca di proprietà: nel 2006 ha aperto il punto vendita di Milano, in Porta Ticinese; altri sono attivi a Roma e a Firenze. In totale, il 95 per cento della produzione rimane entro i confini nazionali. Una solidità che consente a Nero Giardini di affermarsi in paesi dove la scarpa made in Italy di questi tempi annaspa, ad esempio la Germania. Non solo: la società di appresta a varare monomarca a Parigi, Londra, in Spagna e in Belgio; e apre al mercato del bimbo, il più florido nel settore della moda. La linea di scarpe junior è attesa per il prossimo anno.
Estratto da CorrierEconomia del 6/11/06 a cura di Pambianconews