«L'ansia del profitto o una finanza troppo aggressiva possono essere un rischio: il pericolo è quello di massificare troppo il prodotto e credo che questo possa essere uno dei problemi del nostro futuro». Massimo Ferretti (nella foto), fratello di Alberta Ferretti e presidente di Aeffe, il gruppo che controlla i marchi Alberta Ferretti, Moschino, Narciso Rodriguez e Pollini, è convinto che la difesa del made in Italy passi anche attraverso la difesa della qualità del prodotto. E intanto, a margine del convegno di Altagamma, annuncia di voler riacquistare la quota del 20% di Aeffe in mano a Sanpaolo Imi.
Qual è il suo timore?
Quello che si cerchi di barattare la qualità; la capacità di gestire i processi per un punto di Roi. I nostri prodotti sono figli di questa qualità, della creatività; quelli di alcune aziende in testa alla classifica dei rendimenti sono figli solo della pubblicità e del marketing.
Il cosiddetto lusso accessibile, dunque, non dovrebbe trovare spazio tra le aziende italiane?
Non considero il lusso accessibile un concorrente, bensì una tappa, un pedaggio da pagare per entrare in un mondo più sofisticato. Noi dobbiamo essere in grado di dare di più, dobbiamo giocare i punti di forza del made in Italy. Lasciando anche spazio ai giovani stilisti, sui quali noi stiamo investendo molto.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/10/06 a cura di Pambianconews