Yamamay era il nome di un antico baco da seta giapponese, talmente delicato che nessuno sarebbe riuscito a trasferirlo in Italia perché bisognoso del clima e dell'orizzonte del Fujihama per crescere. Ma tre famiglie di imprenditori, due napoletane (i Cimmino e i Pinto) e una comasca (i Garda), sono riusciti a trasformare, in soli cinque anni, il nome Yamamay in un marchio di intimo che nel 2006 volerà, secondo le stime dell'amministratore delegato Gianluigi Cimmino, verso i 75 milioni di euro con 400 punti vendita.
Oggi il brand, che conta 140 dipendenti e quest'anno chiuderà a 400 punti vendita, è pronto a sbarcare anche negli Stati Uniti. La strategia retail di Yamamay ha seguito una prudente espansione a spirale, partendo dalle posizioni di prestigio nelle grandi città italiane per poi aprire decine di franchising (sono 17 i punti vendita di proprietà) in modo capillare su tutto il territorio. «Abbiamo debuttato con le prime 20 aperture tra il settembre e il dicembre 2001, altre 80 nel 2002, scegliendo i centri nevralgici della città e contando sull'effetto tam-tam del passaparola. Ha funzionato».
Estratto da Capital del 16/10/06 a cura di Pambianconews