Un esempio tipico è il tavolo Less di Jean Nouvel: disegnato per la Fondazione Cartier, è stato poi utlizzato per la produzione in serie. Lo stesso è avvenuto con la cucina fatta da Norman Foster per un edificio di Londra. Poi ancora il divano Still, creato sempre da Foster per la Jameson Tower a Vancouver. Il caso più recente è il “serpentone” in lamiera rivestito di pelle appena realizzato da Nouvel per il Musée du Quai Branly a Parigi: «Stiamo studiando come farne un prodotto anche per la casa» spiega Carlo Molteni (nella foto), 62 anni, amministratore delegato dell'omonima azienda che produce mobili a Giussano, in Brianza.
Oggi Molteni ha oltre 6oo dipendenti, un fatturato di 210 milioni, per il 55% circa realizzato all'estero. I marchi del gruppo sono quattro: oltre a Molteni (mobili per la casa e imbottiti) c'è Unifor (rilevata negli anni 70) che è leader nei mobili per ufficio e lavora in contract, poi Dada, che fa cucine, acquisita negli anni 80, e infine Citterio, ancora mobili per ufficio, ultima entrata nel gruppo.
Nel futuro del gruppo c'è anche la quotazione in Borsa? «Per il momento non ne sentiamo il bisogno, risponde Molteni, visto che riusciamo a fare quello che vogliamo e possiamo fare. In futuro si vedrà: in azienda è arrivata la terza generazione, due nipoti, Andrea e Pietro, lavorano già qui. Il primo, architetto, ha seguito per Unifor la realizzazione del museo parigino, il secondo, laureato alla Bocconi, è qui da poco e, sempre in Unifor, segue la parte amministrativa. Oggi la finanza è ancora un po' fuori dalla nostra mentalità, noi siamo fabbricanti di mobili».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 4/10/06 a cura di Pambianconews