Nell'anno chiuso il primo luglio scorso il turnover di Hanesbrands, gigante statunitense dell'abbigliamento che fino a pochi mesi fa faceva parte di Sara Lee Corporation, si è attestato sui 4,47 miliardi di dollari, in discesa del 4,5% rispetto all'anno precedente. Ciononostante, l'utile netto si è portato a quota 322,5 milioni di dollari, in avanzata del 47,6%.
Un exploit, quest'ultimo, riconducibile soprattutto a una riduzione dei prezzi a livello di materie prime, tasse e inventario. In difficoltà soprattutto il settore calzetteria, con ricavi in calo del 13,5%, pari a 405,7 milioni di dollari, ma arrancano anche l'active e il casualwear (-5,4%, con 1,23 miliardi di dollari) e l'underwear (-3,4% con 2,64 miliardi di dollari). Non a caso, è stato recentemente annunciato il taglio di 2 mila posti di lavoro.
L'unica divisione del gigante made in Usa (cui fanno capo, tra gli altri, i brand Playtex, Hanes, Wonderbra e Champion) che non solo non ha mostrato cedimenti, ma è progredita, è quella internazionale, le cui vendite hanno sfiorato i 390 milioni di dollari (+9,4%). Da ricordare che l'8% del fatturato totale di Hanesbrands viene realizzato tra Asia, Canada e America Latina mentre il 53% va complessivamente ricondotto ai clienti statunitensi Wal-Mart, Target e Kohl's.
Estratto da Fashionmagazine.it del 4/10/06 a cura di Pambianconews