«C'è una bella atmosfera, si respira ottimismo. Ed è tornata, finalmente, la voglia di comprare». Parola di Beppe Modenese, presidente onorario della Camera della moda. Ma non mancano i dati che confermano la tanto attesa ripresa, come quelli dell'ultimo studio Pambianco Strategie di Impresa sui risultati del primo semestre delle principali aziende quotate della moda e del lusso.
Il campione è formato da 12 aziende italiane (Benetton, Bulgari, Burani, Geox, Gucci, It Holding, Luxottica, Marcolin, Safilo, Stefanel, Tod's e Valentino) e 7 straniere (Tiffany, Hugo Boss, Escada, Lvmh, Ralph Lauren ed Hermes). Nei primi sei mesi del 2006 le migliori sono state le italiane: il fatturato medio è cresciuto del 15% (contro il 12,8% per le straniere) e l'utile netto è salito dal 5,8% al 6,7%. I valori migliori in valore assoluto sono quelli di Geox (15,5%), Tod's (10,8%) e Bulgari (9,9%). «Il quadro è sicuramente positivo, commenta Carlo Pambianco, fondatore dell'omonima società di analisi e consulenza per il settore moda e lusso, e per il secondo semestre ci attendiamo risultati simili. Anche perché da qui alla fine dell'anno ci saranno gli acquisti di Natale, che per un gruppo come Bulgari, ad esempio, possono incidere molto sul fatturato complessivo».
Buone notizie anche dai bilanci di alcune aziende che, pur non quotate, sfilano in questi giorni a Milano, come Roberto Cavalli: nel 2005 il fatturato della griffe fiorentina è stato di 103 milioni di euro, in crescita del 22,7% rispetto agli 84 del 2004, e l'utile netto di 2 milioni. Ottime le performance di Dolce&Gabbana e Max Mara: l'azienda fondata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha chiuso il 2005 con 810 milioni di ricavi (+17,9%) e 109 milioni di utili, il gruppo Max Mara con un fatturato di quasi 1,1 miliardi (+3,6%) e utili per 45 milioni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28/09/06 a cura di Pambianconews