Ha 47 anni Federico Alvarez Castillo. E lavora da ventisette, come stilista e imprenditore. Nel mondo della moda in Argentina, e in tutto il Sudamerica, è molto conosciuto. La sua specialità è creare nuovi marchi: sceglie un target, che rientra nelle corde di un investitore, e lo sviluppa. Dopo lo startup, volta pagina e passa ad altro. Gran parte dei marchi di successo dell'abbigliamento made in Argentina sono suoi figli, vedi Soviet, Mango e Paula Cahen d'Anvers, che è una stilista ed è anche sua moglie.
Subito dopo la crisi del 2001-02, quando in tanti fuggivano dall'Argentina o adottavano un inevitabile low profile, Federico si lanciò in una nuova avventura: un marchio di lusso. «Mi prendevano per pazzo, racconta oggi nella sede della sua impresa, Etiqueta Negra, a San Isidro, sobborgo chic di Buenos Aires. Ma come, abbigliamento di lusso in quel momento così devastante? Io sono andato avanti. Avevo un'idea precisa». Sono passati due anni e mezzo da quando i primi prodotti Etiqueta Negra sono arrivati sul mercato. Nel frattempo l'Argentina ha invertito la rotta innescando una fase di crescita economica a tassi cinesi. È anche per questo che Buenos Aires è diventata meta di folle di turisti europei, che con l'euro forte possono giocare a fare i ricchi. E Alvarez Castillo, con Etiqueta Negra, è andato incontro a questa necessità, come dice lui, di «un lusso a portata di mano» degli argentini facoltosi e degli stranieri appassionati di shopping.
Con appena cinque negozi in Argentina, fattura 10 milioni di dollari affanno. «L'obiettivo ora è espanderci all'estero, negli Usa e in Europa, conclude, sfruttando il fatto che il polo sta diventando sempre più di moda».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/09/06 a cura di Pambianconews