La recente operazione con cui Andrea Donà dalle Rose e altri componenti della sua famiglia e membri dei Marzotto hanno racchiuso in una società lussemburghese circa il 30% del capitale di Valentino Fashion Group è suonata strana a molti addetti ai lavori.
Nella scatola lussemburghese International Capital Growth (Icg) sono state raggruppate piccole quote finora separate: le azioni di Andrea Donà dalle Rose e delle sue sorelle. Ma della Icg sono parte importante Matteo, Diamante e Vittorio Marzotto. Inoltre, c'è Massimo Caputi, e i fondi esteri Leonardo Capital Fund Ltd e Leo Ventures Fund Ltd. Per arrivare al 29,93% sono stati stipulati due contratti per acquisire le quote di Giannino e Umberto Marzotto. Proprio sulla presenza di Leonardo Capital e Leo Ventures sorgono diversi dubbi: sono infatti fondi hedge e, come tali, hanno un'ottica di investimento di breve periodo. Inoltre suona inaspettata la presenza di Massimo Caputi (consigliere della municipalizzata di Roma Acea e del Monte dei Paschi), peraltro già azionista di Marzotto.
Secondo qualche banchiere il raggruppamento delle quote potrebbe essere visto soltanto in due sensi: propedeutico alla futura Opa di un soggetto esterno oppure necessario per difendersi dall'offerta di qualche colosso del lusso. Tante piccole partecipazioni riunite hanno infatti una valenza maggiore, se mai succederà qualcosa in tal senso. I rumor, del resto, indicano da tempo un interesse di Lvmh per Valentino Fg, in particolare per Hugo Boss che rappresenta il 70% del gruppo. E la griffe italiana sarebbe una delle tre possibili prede sul tavolo di Louis Vuitton assieme a Bulgari ed Hermès.
Esratto da Il Sole 24 Ore del 23/09/06 a cura di Pambianconews