«Noi siamo il classico esempio d'azienda che grazie alla delocalizzazione ha creato nuovi posti di lavoro in Italia. Siamo partiti in diciassette, tredici anni fa, ed ora siamo in centocinquanta». Loredana Polo, quarantadue anni, direttore generale di Stonefly è una giovane manager dalle spalle larghe. Dell´azienda Stonefly produttrice di calzature conosce ogni minimo dettaglio avendola vista nascere con i due fondatori Andrea Tomat ed Adriano Sartor.
Nel 2005 Stonefly ha fatturato 96 milioni di euro e la prospettiva per quest´anno è di arrivare a 102 milioni. Inoltre l´anno scorso è stato aperto il primo negozio monomarca a Milano e in diciotto mesi i punti vendita sono diventati diciassette, la metà dei quali di proprietà ed il restante in franchising. Entro il 2010 il marchio conta di avere almeno settanta negozi sparsi per il mondo.
Sebbene il mercato principale resti quello italiano, il 50% del fatturato deriva dall'export. Spagna, Francia e Germania sono i principali clienti, poi ci sono gli Usa ed il Giappone. Attualmente la società sta scrutando i mercati degli Emirati Arabi e dell´India. Si sta consolidando il mercato cinese dove Stonefly è presente con una joint venture dal 2005 e con una trentina di monomarca nelle principali località. Come spiega Polo: «L´internazionalizzazione è stata sin dall´inizio il nostro principale obiettivo. La Cina è un enorme mercato da presidiare in maniera sempre più massiccia». Per quanto riguarda il fatturato in Cina l´azienda prevede: «Di arrivare ai 4,5 milioni di euro nel 2006, a sei milioni nel 2007 ed a otto nel 2008».
Estratto da Affari&Finanza del 25/09/06 a cura di Pambianconews