Jil Sander, la fashion house tedesca ceduta lo scorso gennaio da Prada a Change Capital Partners, comincia a raccogliere i primi frutti della ristrutturazione della catena produttivo-distributiva avviata dai nuovi proprietari, riportando nei primi sei mesi dell'anno una perdita netta di 3,9 milioni di euro, contro i 9,7 milioni dell'analogo periodo del 2005.
Restano ancora negative, tuttavia, le vendite, che perdono 6 punti in percentuale, scendendo a 65,8 milioni di euro, soprattutto in seguito alla chiusura di tre outlet Jil Sander e del flagship store di Londra.
I punti vendita a gestione diretta contribuiscono per il 40% al turnover della società, che attualmente ne possiede una decina, oltre a cinque shop-in-shop e tre outlet in Giappone, Italia e Norvegia. La griffe conta anche vetrine in franchising: 11 negozi e 18 shop-in-shop. E per la fine di settembre è attesa l'apertura di un nuovo store in affiliazione a Napoli.
Estratto da Fashionmagazine.it del 15/09/06 a cura di Pambianconews