Un ritorno alla sobrietà di altri tempi, a quando gli uomini adoni impeccabili, si facevano scrupolosamente confezionare gli abiti dai sarti. Erano gli anni %u201850/'60, gli anni del culto della bellezza maschile che osannava un uomo chic di sera come di giorno.
Per questi uomini, che osservano la moda da lontano, con discrezione, Paoloni reinterpreta il concetto di classico sgolfandolo dei diktat del passato e propone abiti, giacche e cappotti in un mixage di tessuti pregiati e di tagli sartoriali declinati in tutte le tonalità e le varianti del grigio, come le righe e i quadri.
Ecco allora avanzare la nuova schiera di manager un po' bizzarri, che appese al chiodo le divise d'ordinanza di doppiopetti e gessati, sfoggiano con disinvoltura giacche, abiti e pantaloni completamente destrutturati, quasi imperfetti, dal taglio e dalle forme strette e corte sapientemente coniugate con la tradizione più classica delle pregiate lane inglesi e delle lavorazioni artigianali, facendo rivivere gli animosi anni '70.
Colpita dal fascino malinconico di soggetti maschili un po' snob e un po' bohemien, la Paoloni ha interpretato in questa collezione anche il mondo di un tipo d'uomo raffinatamente dandy, che conosce così bene l'eleganza da renderla un gioco per ogni circostanza. E' un mezzo d'espressione, un ornamento al suo Sé quando sceglie tessuti di ricerca e lane lavate in pezza per avere quell'aspetto vagamente infeltrito, o abbina bottoni colorati in madreperla a contrasto con le asole, o quando indossa con disinvoltura giacche con toppe agugliate e con tasche attaccate a taglio vivo. Con un solo Leitmotiv: tutte le sfumature del marrone.
A cura di Pambianconews