I numeri dell'ultima analisi Pambianco parlano di un calo del 19% delle fusioni e acquisizioni nel settore moda e lusso: nel secondo trimestre 2006 ci sono state 39 operazioni contro le 48 dello stesso periodo del 2005. Calo anche per i primi sei mesi, con 85 M&A rispetto alle 94 dell'anno precedente (-9%).
Ma Carlo Pambianco, presidente della società di consulenza e analisi del settore moda, avverte: «Non è un calo allarmante, ma banalmente statistico. Non ci sono ragioni congiunturali e anzi credo che nei prossimi mesi continueremo a registrare fusioni e acquisizioni, soprattutto nel settore delle piccole e medie imprese».
Le notizie dell'ultim'ora sembrano dar ragione a Pambianco: martedì L-Capital, società partecipata dal gruppo Lvmh che gestisce fondi di private equity per oltre 600 milioni di euro, ha annunciato l'acquisto della maggioranza di Piazza Sempione, marchio italiano di prét-à-porter femminile. Un'operazione che conferma un altro trend evidenziato dall'analisi Pambianco: la maggior parte delle M&A (15 su 39) hanno riguardato la distribuzione, seguite però dai settori abbigliamento e calzature, con 6 operazioni ciascuno.
Il caso L-Capital conferma anche l'interesse di operatori stranieri ai nostri marchi e all'attività di M&A: in 23 casi su 39 l'acquirente è straniero, in 14 è italiano. «Il processo di consolidamento e l'entrata dei fondi di private equity nelle Pmi del nostro Paese è in atto da sei-sette anni, spiega Carlo Pambianco. E, per fortuna, è in crescita: siamo tutti d'accordo, credo, che per essere competitive le imprese italiane devono superare il problema delle dimensioni ridotte. La soluzione del private equity ha bisogno anche di un cambiamento culturale: le aziende a conduzione e di proprietà familiare (è il caso di Piazza Sempione) stanno però iniziando a comprendere i vantaggi dell'aprirsi a investitori esterni».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 20/07/06 a cura di Pambianconews