Prosegue la diatriba tra Lvmh e Morgan Stanley sulle valutazioni date dalla banca d'affari all'epoca della corsa per Gucci. In linea con la risoluzione della Corte d'Appello di Parigi del 30 giugno 2006, Lvmh ha rimborsato a Morgan Stanley i 30 milioni di euro che la banca d'affari americana aveva versato nel 2004 al gruppo del lusso come risarcimento dei «danni morali» arrecati con analisi finanziarie imprecise.
Morgan Stanley era accusata di aver emesso report pilotati tra il 1999 e il 2002: il periodo in cui la banca d'affari era advisor di Gucci e la griffe italiana era nel doppio mirino di Lvmh e Ppr (che poi l'ha rilevata nel 2004).Il 12 gennaio 2004 il Tribunale del Commercio di Parigi aveva deciso di riconoscere le accuse mosse alla banca d'affari che aveva così pagato 30 milioni di danni morali (contro i 100 chiesti da Lvmh) e avrebbe dovuto pagare poi quelli materiali per centinaia di milioni. Morgan aveva quindi fatto ricorso e il 30 giugno 2006 la Corte d'Appello di Parigi, pur confermando nella sostanza la condanna, ha capovolto i punti chiave delle precedenti sentenze e ha definito gli errori nelle disclosure di Morgan Stanley «non intenzionali» e privi di impatto sul titolo in Borsa.
Ora, con la restituzione dei 30 milioni di euro, per Lvmh, di fatto, si ricomincia da capo. Il risarcimento a carico di Morgan Stanley dovrà essere interamente ricalcolato.
Estratto da Finanza&Mercati del 13/07/06 a cura di Pambianconews