Canova Partecipazioni di Antonio Favrin e Dario Segre fa un passo indietro decisivo in Marzotto: consegna la maggioranza relativa alla famiglia di Andrea Donà dalle Rose cui ha ceduto l'8,6% del capitale, e si prepara, si legge in una nota, a «cogliere altre opportunità di investimento». Tra queste, fonti vicine alla finanziaria milanese, che ha una quota rilevante anche in Jolly, indicano in prima fila una «possibile crescita nel capitale di Valentino Fashion Group».
Il gruppo del lusso, peraltro, secondo indiscrezioni starebbe considerando diverse ipotesi di crescita esterna attraverso la controllata tedesca Hugo Boss. Ancora non ci sono dossier specifici aperti, ma a quanto sembra gli uomini del presidente Favrin (che, sempre attraverso Canova, controlla il 20% di Vfg) stanno valutando il rilancio di marchi ad elevato potenziale. Nella griglia di brand esaminati ci sarebbero Cerruti, uscito da quattro anni di disastrosa gestione Fin.part, e Bally, oggi del fondo Texas Pacific. Entrambi potrebbero sfruttare la potente macchina distributiva di Boss per ritrovare lo smalto perduto.
Nei piani industriali di Favrin e Segre non rientra Marzotto. Canova Partecipazioni (al 49% di Finanziaria Canova, al 39,79% di Favrin, al 10,41% di Segre) ha venduto a termine oltre 6 milioni di azioni, pari all'8,592% del capitale, ad Andrea Dorrà dalle Rose. La vendita diverrà effettiva il 9 febbraio 2007, probabilmente per ragioni tecniche di gestione delle partecipazioni delle due parti. A quella data Donà dalle Rose verserà 21 milioni alla holding, ossia 3,47 euro per azione (cosa che ha spinto le quotazioni ieri a salire del 2,1% a 3,33 euro). In questo modo, la sua partecipazione sale al 17,5°/ e sfiora il 23% con le quote dei familiari. Canova, che fino a febbraio aveva circa il 20%, mantiene dopo quest'ultima cessione 1'1,41% della Marzotto. Una percentuale poco più che simbolica. Favrin scommette su altri business.
Estratto da Finanza&Mercati del 6/07/06 a cura di Pambianconews