Bottega Veneta resiste alla tentazione di delocalizzare la produzione. Anzi, vuole tenere in casa e allevare i propri artigiani della pelle. Per questo, in collaborazione con la Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza, l'azienda guidata da Patrizio Di Marco ha deciso di istituire la Scuola della Pelletteria Bottega Veneta. «Pensiamo che sia un errore trasferire, fuori dall'Italia e dal Veneto, le produzioni e le competenze artigianali che garantiscono l'identità e la qualità dei nostri prodotti spiega il presidente e amministratore delegato Patrizio di Marco. Vogliamo che i nostri artigiani trasferiscano il loro sapere ai giovani italiani e stranieri che saranno interessati a lavorare con noi. Gli allievi troveranno lavoro nell'azienda del gruppo Gucci.
La strategia sembra un buon modo per garantire continuità e prestigio ai prodotti di Bottega Veneta che è tornata in utile nel primo semestre 2005 e sta trascinando al rialzo i ricavi del gruppo Gucci (Ppr). «Quando a febbraio del 2001 Gucci ha assunto il controllo di Bottega Veneta, l'azienda, precisa di Marco, era di fatto fallita. Insieme al direttore creativo Tomas Maier abbiamo impresso una svolta strategica e, alla fine, abbiamo chiuso il 2005 con un fatturato di 160 milioni di euro, pari a cinque volte i ricavi del 2001, e un utile di 14 milioni (il 9% delle vendite). Ora contiamo di superare i 200 milioni di euro di ricavi a fine 2006: nel solo primo trimestre dell'anno le vendite sono cresciute del 77 per cento».
Estratto da Finanza&Mercati del 4/07/06 a cura di Pambianconews