Negli ultimi quattro anni ha visto crescere il fatturato (+0,1% a 2.492 milioni nel 2005); ha retto sul fronte dei consumi (+2%, ma a prezzi correnti, l'anno scorso); ha continuato ad attirare investimenti da parte delle aziende. Non si può dire, però, che l'abbigliamento Junior brilli per risultati, soprattutto perché il valore della produzione made in Italy si restringe (-2% nel 2005, sceso sotto i due miliardi) e la bilancia commerciale è sempre più in rosso (-422 milioni), a causa della marcia delle importazioni (+8% sopra quota un miliardo).
Secondo un'indagine del centro studi Smi-Ati per Pitti Bimbo, in questo settore si assiste all'aumento della forbice tra due segmenti del mercato. Da una parte il basic, più sensibile al fattore prezzo, e sempre più coperto da prodotti importati, sia dalla grande distribuzione (che controlla il 20% del mercato retail) che dalle aziende italiane, che hanno affidato in outsourcing all'estero il 26% della produzione totale del 2005. Dall'altra il made in Italy, condannato a spostarsi sempre più verso alte fasce di mercato, apprezzate in Italia ma anche all'estero (+1,4 a 608 milioni l'export 2005).
Gran parte delle aziende-bandiera dell'abbigliamento e accessori per bambini e ragazzi made in Italy esporrà le proprie collezioni (da 0 a 18 anni) per la P/E 2007 da domani a domenica a Pitti Immagine Bimbo, la fiera più importante del settore, che in questa 63esima . edizione conta 360 aziende e 499 marchi, di cui 201 stranieri.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/06/06 a cura di Pambianconews