Michael Burke, amministratore delegato di Fendi dal 2004, ha precorso i tempi (l'attesa era per il 2007) e chiuso in pareggio il bilancio 2005, con un fatturato di oltre 300 milioni di euro. «All'inizio dell'anno non ce l'aspettavamo, poi però il 2005 è stato straordinario, in alcuni settori abbiamo raggiunto una crescita a tre cifre».
Rilevata a fine 2001 da Lvmh, la casa di moda romana da anni con i conti in rosso, oggi è controllata dai francesi con il 94%: Carla Fendi è l'unica delle cinque sorelle ad avere ancora una partecipazione del 6%. Un altro membro della famiglia, Silvia Fendi, è responsabile del design delle borse.
Ma l'arrivo dei francesi non ha tolto nulla dell'italianità del marchio. «Fendi non aveva bisogno di una rivoluzione», spiega Burke, «era solo un marchio un pò confuso, reduce da un lungo periodo di forti tensioni interne. Ho cercato di chiarire quali erano i suoi valori fondamentali, e per farlo sono venuto a stare a Roma, non era possibile altrimenti. Non è stato un lavoro facile, ma oggi mi sembra che tutto ciò sia chiaro».
A dare una spinta importante alla ripresa sono state borse e pelletteria, che oggi rappresentano il 55% dei ricavi, seguite da abbigliamento e pellicce (disegnati da Karl Lagerfeld) con il 25%: proprio il prét-à-porter, più che raddoppiato nell'ultimo anno, è il settore che ha messo a segno la crescita più forte. Le calzature (prodotte in Veneto) rappresentano il 10% dei ricavi, orologi e occhiali un altro 10%. Il prossimo obiettivo è un nuovo profumo: scaduta la licenza con Sanofi, le nuove fragranze saranno prodotte all'interno di Lvmh. Intanto, Burke sta pensando di allargarsi a un settore nuovo per Fendi, quello dei gioielli.
L'Italia resta il mercato principale, insieme all'Europa, e anche quello che si è sviluppato di più. Al secondo posto, come crescita, ci sono gli Stati Uniti, poi Asia e Giappone (ciascuno con il 20% circa del fatturato). Un programma di nuove aperture porterà nei prossimi 3-4 anni il numero dei negozi diretti dagli attuali 120 a 190 circa. Già quest'anno è in arrivo uno shop a Bombay, in India.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/06/06 a cura di Pambianconews