«La Camera della moda rappresenta l'eccellenza del tessile e dell'abbigliamento italiano, come Como rappresenta l'eccellenza del tessuto serico e di alto livello: c'è una grande coerenza tra la missione di Camera nazionale e del distretto». Parola di Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della Moda, che spiega come «sono i nostri stessi stilisti, quando vanno in giro per il mondo per le sfilate o per le fiere, a comunicare il prodotto del tessile di Como, perché tutti, poco o tanto, hanno a che fare con Como non solo per quanto riguarda le sete, ma anche per l'accessorio. È un discorso di collaborazione e promozione automatica».
Per crescere di più, di cosa hanno bisogno le aziende del distretto: finanziamenti o comunicazione?
Una cosa non esclude l'altra. C'è bisogno di fare promozione all'estero, di aiutare le imprese per farle crescere quantitativamente come numero e cifra d'affari e ci vogliono dei finanziamenti a sostegno della ricerca e dell'innovazione che oggi non ci sono, ma che sono fattori vincenti di cui abbiamo bisogno.
Cosa invece frena la crescita?
Manca in molti imprenditori la cultura d'impresa, sono troppo chiusi, possono andare bene o male ma vogliono farlo da soli piuttosto che aprirsi ad alleanze. Gli imprenditori devono capire che occorre rinunciare ad un po' di indipendenza per condividere progetti più ampi.
Il futuro del distretto è la nicchia oppure si può ancorare lo spazio per un mass market made in Italy?
La nicchia può anche andare bene, se ci sono delle macronicchie o dei grappoli di nicchia, anche se personalmente rifuggo dall'idea del troppo piccolo. Se manteniamo livelli di competitività buoni sarebbe possibile, se non il mass market, fare rimanere in Italia anche il mercato medio-alto e non solo l'altissimo.
Estratto da Finanza&Mercati del 27/06/06 a cura di Pambianconews