In Italia non esiste un grande spazio di vendita di abbigliamento e accessori di lusso che possa essere l'equivalente di un Harrods inglese, dei magazzini Lafayette parigini o del Saks Fifth Avenue newyorchese. Ma qualcosa sta cambiando. La Rinascente che, un anno fa, con il cambio di proprietà, si è candidata in questo ruolo, ha già cominciato la sua metamorfosi che però sarà più visibile dal prossimo ottobre e che raggiungerà la sua maturità nei prossimi cinque-sette anni.
Gli storici magazzini che vogliono diventare l'Harrods italiano hanno cominciato a cambiare pelle sotto la nuova proprietà, presieduta da Maurizio Borletti della storica famiglia Borletti che fondò la Rinascente e poi la cedette negli anni settanta. Tra l'altro il sogno di Borletti «di creare un'unica catena di grandi magazzini presenti in tutte le città d'Europa» diventa più reale con la trattativa in esclusiva, resa nota nei giorni scorsi, portata avanti con un fondo immobiliare di Deutsche Bank, per acquisire i grandi magazzini francesi Printemps di Francois Pinault che con la Rinascente potrebbero sfruttare interessanti sinergie.
Il progetto piace e l'adesione è quasi corale. «E' troppo importante per una città come Milano avere un department store di lusso, sia per il consumo locale che per i turisti, abituati a fare shopping nei grandi magazzini» dicono manager e imprenditori della moda nostrana che conoscono il progetto. Basti pensare che i magazzini Lafayette a Parigi sono il luogo più visitato dai cinesi, ancor più della Torre Eiffel. I department store diventano, se hanno la formula giusta, una specie di monumento nazionale, oltre al fatto di essere uno spazio in cui il consumatore si sente più libero di guardare e comprare, senza sentirsi intimidito, come invece spesso succede nei negozi del lusso. Alcune griffe hanno già confermato la propria presenza in grande stile. Louis Vuitton, sarà presente in modo importante, con un negozio che dovrebbe aprire entro ottobre, periodo in cui parte dei lavori di Rinascente saranno pronti: sulla facciata e le vetrine, il primo piano e l´ammezzato. In quanto a contenuto moda, la nuova Rinascente sarà per il novanta per cento popolati da griffe e marchi noti della moda e solo in minima percentuale da abbigliamento fatto fare con propri marchi per avere più margini di guadagno. Importante, come è nella filosofia di Radice, è che le aree di shopping siano ben distinte l´una dall´altra. Oltre il primo piano che sarà dedicato alle griffe, si incontrano tutte le altre aree dalla moda giovane, al jeans, dal classico allo sport. Grande spazio verrà dato agli accessori. E all´ultimo piano ci sarà il meglio della ristorazione italiana con prodotti di altissimo livello e wine bar.
La sfida, di far recuperare immagine alla Rinascente e di portare un´esperienza di shopping finora inesistente in Italia, è impegnativa, ma necessaria. La stessa logica viene estesa su tutta la rete dei negozi del gruppo, dal nord al sud Italia. L´idea è anche di portare questo modello, quando sarà maturo, in posti a elevato traffico, negli aeroporti di Milano e Roma inizialmente, sull´esempio di quanto ha fatto Harrods nell´aeroporto di Heatrow.
Estratto da Affari&Finanza del 26/06/06 a cura di Pambianconews