Con 603 milioni di euro di ricavi e otto marchi (Energie, Sixty, Miss Sixty, Killah, Murphy&Nye, Refrigiwear, Richlu e il recentissimo K-Blost Group), il gruppo Sixty punta a crescere. «Nel 2005 abbiamo preparato un piano quinquennale e per il 2009, spiega Renato Rossi, AD del gruppo, prevediamo di superare i 900 milioni di euro. La crescita del fatturato, nel breve periodo, avrebbe potuto essere molto maggiore: abbiamo scelto invece una strategia di medio-lungo termine, riorganizzando l'azienda, individuando i costi che potevano essere ridotti e i processi che potevano diventare più efficienti. Senza però cercare sinergie per risparmiare a tutti i costi: ogni marchio deve mantenere una sua autonomia per continuare a piacere, anche nella scelta dei materiali».
Nei mesi scorsi si era parlato di una possibile quotazione in Borsa del gruppo Sixty. Rossi conferma: «Ci abbiamo pensato e continuiamo a farlo. Anche per questo abbiamo scelto un tipo di crescita più lenta ma che abbia basi molto solide».
Oggi Sixty è presente in 90 Paesi con circa 7mila punti vendita: un sistema distributivo capillare che conta anche 200 negozi monomarca. Negli anni le esportazioni sono costantemente cresciute: nel bilancio 2005 solo il 29% dei ricavi viene dall'Italia; il 42% dall'Europa, il 13% dagli Stati Uniti, l'11% dall'Estremo Oriente e il restante 5% da altri Paesi. «In passato anche noi abbiamo delocalizzato parte della produzione in Cina spiega Rossi. Ora in parte stiamo facendo l'opposto, perché i nostri stabilimenti italiani funzionano benissimo. Abbiamo investito molto sulla qualità di vita dei lavoratori, una scelta che ci sta premiando».
Per il futuro sono previste aperture di negozi negli Stati Uniti, nell'Europa dell'Est e in Estremo Oriente. Ma anche alberghi. Lunedì scorso a Riccione è stato inaugurato il primo Sixty Hotel, un quattro stelle “anticonvenzionale”, espressamente indirizzato a clienti under 30. «Credo non esista un altro albergo simile al mondo, aggiunge Rossi. E ci piacerebbe aprirne altri, ma senza fretta. Abbiamo pensato a città come Roma e Nizza, anche Dubat. Comunque, conclude Rossi, vedremo prima come va Riccione».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 21/06/06 a cura di Pambianconews