Presidente, lei sostiene di temere l'Europa più della Cina. È un'affermazione forte. Che cosa intende dire?
Temiamo l'Europa più della Cina perché l'Europa non sta con noi. Nessuno Stato si può permettere di interferire con ciò che accade in Cina, mi riferisco ai loro ritmi di lavoro a dir poco disumani, ma non appena un prodotto cinese arriva in Europa noi possiamo e dobbiamo fermarlo. Il manifatturiero italiano ha una struttura particolare, con l'85% delle fabbriche che occupano meno di 20 dipendenti. Con questa organizzazione, i bassi costi della Cina non ci spaventano.
In che senso l'Europa non sta con voi?
Mi riferisco alla questione del «Made in». Condividiamo il principio della proposta del Commissario al Commercio estero Peter Mandelson sull'etichettatura obbligatoria, il problema è che entra in vigore 12 mesi dopo. L'atteggiamento di Mandelson è ondivago: a fine marzo in un intervento sulla stampa afferma di essere d'accordo con l'imposizione dei dazi perchè non danneggiano i consumatori, salvo poi dichiararsi contrario alle politiche protezionistiche il 4 maggio durante un meeting in Svizzera. Il commissario cambia versione a seconda della platea (che in quest'ultima circostanza era costituita dalle grandi lobbies degli importatori e dei distributori del nord Europa). Non è tutto: Mandelson ha esaltato il fondo per la globalizzazione, un ammortizzatore sociale attraverso il quale l'Ue garantirebbe 10mila euro per ogni operaio che perde il lavoro, se la ditta fallisce per cause legate alla globalizzazione. Non si tengono in nessuna considerazione le esigenze delle imprese che falliscono. Questo significa solo una cosa: vogliono deindustrializzare l'Europa. In questo modo rimarrà solo il terziario.
A livello nazionale che risposte ci sono?
A livello economico, condividiamo le proposte di riduzione dell'Irap e del costo del lavoro, visto che l'Italia ha i costi sociali più alti di ogni altro paese. Ma questi interventi non sono risolutivi, se non c'è una politica commerciale a salvaguardia del manifatturiero italiano.
Estratto da Finanza&Mercati del 20/06/06 a cura di Pambianconews