Amministratore delegato di Bulgari dal 1984, figlio di Agostino Trapani e Lia Bulgari, Francesco Trapani ha portato l'azienda di famiglia in Borsa (nel 1995) e ne ha guidato l'espansione e internazionalizzazione. Oggi Bulgari è il terzo gruppo di gioielleria al mondo e continua a crescere: il primo trimestre del 2006 si è chiuso con ricavi a 203,9 milioni di euro e un utile netto di 18,2 milioni, in crescita sul 2005 rispettivamente del 14 e del 19%. “Il secondo trimestre sarà con ogni probabilità in linea con il primo ha detto ieri Trapani, e per l'intero anno stimiamo, prudentemente, una crescita di fatturato e redditività dell' 8-9%” .
Durante la sua gestione Bulgari ha puntato molto su diversificazione di prodotto e rete di distribuzione. Continuerà a farlo?
Per quel che riguarda la diversificazione, ci concentreremo sugli accessori: piccola pelletteria, gemelli, cravatte e sciarpe di seta o cachemire per la donna. Il negozio di via Spiga sarà dedicato interamente a questi prodotti e ne apriremo altri simili a Firenze e Roma. Nel 2005 il fatturato legato agli accessori è stato dell'8,4% ma nei prossimi anni vorremmo che la percentuale crescesse il più possibile. Quanto alla distribuzione, il nuovo negozio di Milano (300 metri quadri in via Montenapoleone 2, praticamente la prima vetrina della famosa via dello shopping) dimostra che i punti vendita di proprietà restano per noi strategici. Negli ultimi anni ne abbiamo rinnovati alcuni e rilocati altri. E continueremo a farlo.
Come vede l'ingresso dei grandi nomi della moda nella gioielleria?
Il mercato mondiale della gioielleria vale molti miliardi, ma la parte di gran lunga maggiore è fatta da prodotti unbranded, anche se negli ultimi anni le cose stanno cambiando. L'impegno dei grandi marchi, che stanno investendo molto anche in comunicazione, potrà accelerare questo processo e per noi va benissimo. Avremo nuovi competitor, è vero, ma solo per alcune fasce di prodotto. Quando l'acquisto supera una certa cifra, si cerca un nome, come il nostro, che offra il massimo della tradizione e delle garanzie.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 19/05/06 a cura di Pambianconews