Stefano Di Martino è entrato in Fila Europa come presidente e amministratore delegato otto mesi fa, e sta già raccogliendo i primi frutti. Nell'ottobre dell'anno scorso aveva dichiarato di voler portare il margine operativo lordo dell'azienda di abbigliamento sportivo dall'1 al 10% in tre anni. Oggi il manager può dire che «nell'esercizio 2006 il margine operativo lordo di Fila Europa sarà tra i 6 e i 10 milioni di euro. E contiamo di arrivare ai 20-30 milioni di ebitda entro il 2008» .
Il mol negli ultimi sei mesi è salito del 300%, mentre il fatturato è previsto in calo a fine anno a 148 milioni di euro rispetto ai 150 del 2005. Un'apparente contraddizione che Di Martino spiega ripercorrendo gli obiettivi del suo piano quinquennale, approvato a novembre dal socio di maggioranza, il fondo d'investimento americano Cerberus: «Prima di tutto abbiamo riunito gli 11 magazzini sparsi per l'Europa in un'unica centrale logistica, nei Paesi Bassi, diminuendo drasticamente costi di inventario e di personale. Poi abbiamo tagliato i negozi che davano scarso margine; da qui deriva l'attuale perdita di fatturato».
L'aumento del fatturato nel nostro Paese continua a essere l'obiettivo primario della strategia varata da Di Martino, che può contare su un buon cash flow, «pari al 15% del fatturato» , e su una discreta dotazione di liquidità messa a disposizione dal fondo americano per sviluppare il marchio. Fila intende aprire 30 negozi monomarca (di cui 10 di proprietà) in due anni, per arrivare a quota
Estratto da Panorama del 19/05/06 a cura di Pambianconews