Vecchio rosso, addio. Alle spose cinesi piace sempre più il bianco, soprattutto per l'abito da sposa e soprattutto se la griffe è italiana. Il cambiamento sociale è partito da grandi città come Pechino e Shanghai, dove nei centri commerciali più lussuosi aumentano gli acquisti di abiti bianchi, e coinvolge il ceto dei super ricchi che in questo Paese ormai si contano a decine di milioni. La passione per il matrimonio in stile occidentale è testimoniata anche dalle manifestazioni specializzate che si svolgono ormai regolarmente a Shanghai, Hong Kong e Pechino.
Questo trend può dare nuova vitalità a un settore chiave del made in Italy come quello degli abiti da sposa. Un settore che, stando ai dati di Sistema Moda Italia, nel 2004 ha prodotto 232 mila capi, -1,6% rispetto all'anno precedente, con un valore della produzione in calo dell'1,1%, attestandosi su 292,7 milioni di euro.
Sposa Italia, la fiera di riferimento del settore in Italia, è ormai alle porte. La 29esima edizione, organizzata da Expo Cts (la società partecipata da Fiera Milano e dall'Unione del commercio di Milano), si terrà dal 23 al 26 giugno prossimi, nei padiglioni di Fieramilanocity. Quasi 150 aziende saranno ospitate su circa 7 mila metri quadrati. «Il 10% in più» precisa Fabio Majocchi, direttore generale di Expo Cts, «rispetto al 2005. Le richieste da parte di espositori sono così tante che non siamo riusciti a esaudirle tutte e la lista d'attesa non si è esaurita. Abbiamo quindi deciso di ampliarci a partire dall'anno prossimo, quando avremo più padiglioni a disposizione».
Un passo indispensabile anche per portare più buyer a Milano. Ne sono convinti gli organizzatori di Sposa Italia. «L'internazionalizzazione è il punto forte di Sposa Italia» sottolinea Majocchi «e i mercati sui quali ci focalizziamo, in base alle indicazioni dei nostri espositori, sono l'Est europeo, la Russia e, naturalmente, la Cina. Con un occhio agli Stati Uniti».
Estratto da Economy del 12/05/06 a cura di Pambianconews