Indonesia, Corea, India. Questi sono i nuovi bacini della creatività. Emerge dalle semi finali di Its uno tra i più autorevoli concorsi a carattere internazionale che ha lo scopo di far emergere gli stilisti di domani. Barbara Franchin, dell'agenzia Eve, ne è da cinque anni l'anima, ma il grande supporter di Its è Renzo Rosso della Diesel che ha sostenuto il concorso sin dalla sua prima edizione. «Non vogliamo creare delle star o alimentare illusioni, commenta Franchin. Il nostro obiettivo è scovare giovani talenti della moda in giro per il mondo e offrirgli visibilità. Non promettiamo sfilate a Parigi e a Milano ma una opportunità vera, quella di mettersi in mostra e di entrare in contatto con i grandi protagonisti del sistema moda». «L´industria della moda ha bisogno del contributo dei giovani, ricorda Renzo Rosso, ma devono essere dei creativi veri e non prime donne, che non sanno che cos'è un'azienda o non ne capiscono nulla di mercato».
Its che quest´anno è arrivato alla quinta edizione ha richiamato l´attenzione di 800 candidati, ma solo 22 hanno superato la selezione di una giuria, della quale hanno fatto parte, tra gli altri, Wilbert Das, il direttore creativo della Diesel, Elisa Palomino, la responsabile dello studio di John Galliano e Maria Luisa Poumaillou e Deanna Ferretti, dell´omonimo maglificio.
Scorrendo gli elenchi dei finalisti di quest'anno, il dato che emerge con forza è che i giovani talenti italiani sono praticamente inesistenti. «Su 22 ce n'è solo uno, ricorda Barbara Franchin, si tratta di Sara Marini, una giovane del Poli Moda di Firenze, specializzata in accessori». Gli italiani partecipano al concorso, ma i più agguerriti e con le carte in regola per vincere sono gli stranieri. Gli inglesi, i belgi ma anche i ragazzi del sud-est asiatico risultano spesso i più talentuosi.
Estratto da Affari&Finanza del 8/05/06 a cura di Pambianconews