Tenere duro, magari rilanciando gli investimenti, oppure passare la mano? Giuseppe Stefanel e la famiglia Bastianello hanno messo sotto osservazione la controllata Nuance di Zurigo, leader mondiale dei duty free, 325 negozi e 4.500 addetti. Quattro anni fa i due alleati veneti atterrarono a Zurigo col 50% a testa, comprando da Swissair, con grandi aspettative. Ma il risultato non è stato all'altezza e ha causato qualche riflesso anche sui bilanci delle capofila Stefanel e Gecos (Pam). La riflessione dei due soci sul dossier Nuance non è un mistero per banche d'affari (a caccia di mandati) e fondi di private (interessati ad aeroporti e duty free) che stanno sondando il terreno.
Quanto ai Bastianello, la vendita del 50% di Nuance era già stata messa in conto un anno fa quando si lavorava a una cordata per comprare Esselunga. Nel 2005 i conti del gruppo svizzero guidato dal ceo Roberto Graziani (ex Pam) sono stati inferiori alle attese. I ricavi sono scesi del 2,9% a 1,1 miliardi. Il bilancio ha chiuso in rosso per 16 milioni anche a causa del lievitare dei costi di concessione (scalo di Copenhagen). Gli effetti non sono mancati sui bilanci del socio Stefanel, che ora consolida Nuance solo a patrimonio netto con una perdita di competenza di 8 milioni. Un anno fa era stata studiata un'aggregazione con l'inglese Alpha airports e contestuale apertura di Nuance ad altri investitori. Non se ne è fatto nulla.
Estratto da Il Mondo del 5/05/06 a cura di Pambianconews