Sarà presentata a settembre a Parigi la prima collezione di haute couture femminile griffata Borsalino. «Il nome della Borsalino» spiega Elisabetta Treggiari, direttore marketing del gruppo, «stava rischiando di restare legato a un'idea di prodotto poco moderno». Così è stata messa a punto una strategia basata sull'ampliamento della gamma d'offerta che è stata allargata all'abbigliamento e anche allo sport.
Entro la fine del 2007, quando il marchio compirà 150 anni, l'azienda punta a raggiungere i 40 milioni di fatturato e per il rilancio Borsalino sta investendo in comunicazione e retail (lo scorso anno 3,5 milioni di euro sono stati spesi per la comunicazione e il rinnovo del lay-out dei negozi monomarca in giro per il mondo). Il 2005, intanto, si è chiuso con un giro d'affari di 25 milioni (+20% sul 2004) risvegliando l'interesse di alcuni investitori. «Non nascondo che l'azienda ha ricevuto alcune proposte da fondi pronti a entrare nel capitale, ma finora nessuna è stata presa in considerazione» commenta Treggiari.
Nonostante la diversificazione i cappelli restano il core business, con il 90% del fatturato. Ma molto soddisfacente è stata anche la performance della linea d'abbigliamento. «Abbiamo testato il gradimento del mercato per le nuove linee solo in Italia» spiega la responsabile marketing «registrando una crescita del 10% dei ricavi. Nel 2006 investiremo 6 milioni di euro per spingere questo settore». E tra gli investimenti previsti, oltre alla maison parigina, ci sono anche nuovi negozi, che si aggiungeranno ai 14 già esistenti. «Dovremmo sbarcare a New York, mentre per il 2007 vorremmo essere presenti nelle principali località di vacanza italiane» continua Treggiari.
Estratto da Economy del 5/05/06 a cura di Pambianconews