E' stata lanciata ieri a Bruxelles la campagna del sindacato europeo del tessile abbigliamento, cuoio e calzaturiero (Etuf-Tel) a favore dell'indicazione obbligatoria dell'origine dei prodotti d'importazione. Una battaglia per il Made In obbligatorio, come proposto dalla Commissione europea il 16 dicembre, condivisa dai sindacati e dalle organizzazioni industriali dei settori interessati Euratex, Cec, Cotance e Ecncef.
«Vogliamo avviare un dialogo con le organizzazioni dei consumatori di tutti Paesi europei e in particolare di quei Paesi del Nord che si oppongono al nuovo regolamento, ha spiegato Valeria Fedeli (Cgil), presidente di Etuf-Tcl perché indicare il Paese d'origine come fanno da sempre 33 Paesi tra i quali Stati Uniti e Giappone, non è una misura protezionistica, ma una scelta di trasparenza a favore del consumatore».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/04/06 a cura di Pambianconews