La signora Fahima Al Bastaki è la listing manager del Dubai Financial Market. Circa una decina di giorni fa è venuta in Italia per convincere gli azionisti di riferimento di alcuni dei maggiori gruppi del lusso italiani, tra cui i già quotati a Piazza Affari Tod's, Bulgari e Mariella Burani, a optare per un «dual listing», cioè una doppia quotazione: a Milano e alla Borsa di Dubai.
Del resto, per le tre griffe italiane il mercato del Medio Oriente sta diventando sempre più rilevante. Diego Della Valle ha già previsto aperture di negozi Tod's a Dubai. E la stessa strategia è nelle intenzioni di Francesco Trapani, amministratore delegato di Bulgari, e di Giovanni Burani, a capo dell'omonimo gruppo emiliano.
Anche le vendite stanno accelerando: Mariella Burani ha segnato, nell'anno appena concluso, un incremento a doppia cifra trainato soprattutto dalle vendite in Medio Oriente, grazie a prodotti della fascia del lusso accessibile con una chiara connotazione «made in Italy».
La finanza di Dubai sta puntando anche sul suo futuro interno. Sono sempre più numerosi gli intermediari bancari che stanno aprendo una sede di rappresentanza a Dubai per essere attivi sul listino arabo: da Citigroup ad Abn Amro. Il prossimo passo è attrarre verso l'Ipo gruppi stranieri, in primo luogo società del lusso italiane. Una strategia che Essa Kazim, direttore generale del Dubai Financial Market, sembra avere bene in mente.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/04/06 a cura di Pambianconews