«Il mondo sta andando verso un´unica direzione: l´individualismo. La gente, almeno per quanto riguarda la moda ha acquisito una consapevolezza fortissima e non subisce più come prima il potente fascino del marchio». Questa in sintesi l´idea di come stiano cambiando le abitudine nel consumo del lusso di Tomas Maier, tedesco, lo stilista che ha risollevato le sorti di Bottega Veneta. Nell´ultimo anno le vendite sono cresciute del 66,8% raggiungendo 159,7 milioni di euro. E´ diventato un marchio che piace a compratori e a opinion leader nella moda. E tra le ultime novità del marchio, oltre alla collezione di mobili presentati nei giorni scorsi a Milano, ci sono l´apertura di una scuola di moda a Vicenza ed un timido ingresso nell´hotellerie. Bottega Veneta ha infatti firmato una doppia suite all´interno dell´Hotel St Regents di New York. Il tutto sotto l´attenta supervisione di Maier.
Per quanto riguarda la collezione di mobili lo stilista spiega che «In realtà sono state le nostre clienti a chiedercela. Per tutti i mobili mi sono ispirato alle collezioni di valige e pelletteria, ai nostri intrecciati e alle nostre lavorazioni. Disegnare mobili è stata una grande opportunità, il design fa ormai parte del nostro universo». Dell´Italia pensa che «La grande forza sta nella manualità. Non esiste nessun paese in grado di competere con la tecnica italiana. Milano però deve stare attenta a non perdere colpi nel settore moda».
Attualmente Bottega Veneta sta andando molto bene nel mercato giapponese: «Amano le cose lineari e di qualità», ma anche in quello russo, «Dove il lusso attrae moltissimo». Insomma lo stilista della rinascita di questo marchio tutto italiano ha di che essere contento: «Sono molto soddisfatto, il fatto di appartenere ad un grande gruppo ha dato a Bottega Veneta la possibilità di crescere e svilupparsi moltissimo, pur lasciando al marchio una reale autonomia».
Estratto da Affari & Finanza del 24/04/06 a cura di Pambianconews