La guerra innescata dal gigantesco business degli outlet è arrivata a un tale stadio da indurre la Federmoda a chiedere una normativa che regolamenti il fenomeno: cittadelle, dozzine di outlet medi (intorno ai 50 marchi l'uno), una pletora di piccoli spacci aziendali. «Fino al 1997, c'erano tanti minispacci e stockhouse generiche» ricorda Fabrizio Arzeni della Moming, società che edita la guida agli spacci nazionali e che nel 2006 ne contava 2.700. «Poi i grossi marchi hanno aperto i loro punti vendita, provocando la moria dei negozi più piccoli, centinaia l'anno. Uno spaccio vale circa 5 mila euro di fatturato al metro quadrato l'anno. Quelli al di sotto dei 300 metri arrancano».
A inasprire la contesa è il primato di Serravalle Scrivia (Alessandria), sorto nel 2000 su iniziativa della Fingen dei fratelli Fratini, produttori di moda e immobiliaristi, e degli americani di Mc Arthur Glen. «Abbiamo condotto un'indagine sul nostro sito www.guidaspacci.it» continua Arzeni. «Su quasi 30 mila intervistati, un terzo va a Serravalle».
A contrastare la Mc Arthur Glen ha provato Antonio Percassi con il Franciacorta outlet in provincia di Brescia e, in seconda battuta, con il Valdichiana (provincia di Arezzo) aperto la scorsa primavera. Poi è arrivata la Fashion District, con una compagine di soci che annovera oltre a Gnutti, attraverso la holding di private equity Hopa e la controllata Earchimede Mario Dora (uno dei costruttori della Costa Smeralda negli anni 70) con la bresciana Draco e la famiglia piemontese Sandretto con la sua holding finanziaria Mixinvest.
Infine gli spagnoli della Neinver, artefici un anno e mezzo fa del Vicolungo outlet di Novara. Chi può, raddoppia: come il Fidenza Village della società Value Retail, 9 outlet in Europa, che entro fine 2006 arriverà a oltre 100 punti vendita.
In questo scenario è facile spiegare l'impasse di chi ha medie dimensioni: società come la Legler, azienda tessile bergamasca che aveva aperto 15 negozi a insegna Independence e ne ha chiusi 14. «Ci sarebbe davvero bisogno di qualche regola» commenta Arzeni di Morning. «Per esempio, su cosa è definibile con la parola outlet in termini di tipologia e dimensioni».
Estratto da Panorama del 14/04/06 a cura di Pambianconews