Nel 1983 «Women's Wear Daily» definì Beppe Modenese il «Primo ministro della moda italiana»: all'inizio degli anni Settanta aveva dato vita a Milano alle sfilate del prét-à-porter e in una decina d'anni la città era diventata una delle capitali mondiali della moda. Da allora Modenese ha ideato molte altre manifestazioni, ha lavorato come consulente per i più grandi nomi della moda italiana e dal 1998 è presidente onorario della Camera della moda. Da sempre appassionato di arte e design, anche quest'anno ha seguito con entusiasmo e curiosità la settimana del mobile.
Come valuta il legame tra moda e design?
Sembra farsi sempre più stretto, almeno a giudicare dalla quantità di eventi, mostre aperture straordinarie di showroom che gli stilisti hanno organizzato quest'anno tra il 5 e il 10 aprile, in crescita rispetto al 2005. È una sinergia che fa bene alla moda, al design, ma anche a Milano e all'Italia: quando vado all'estero mi accorgo di che risonanza abbiano il Salone e la settimana del mobile con tutti i suoi “eventi collaterali”.
Che cosa spinge uno stilista “puro” a sconfinare nel territorio del design di mobili e complementi d'arredo?
Una prima ragione è commerciale: molti stilisti firmano linee di tessuti, stoffe, suppellettili e oggetti e persino mobili. E in molti casi queste operazioni hanno avuto successo. Ma c'è anche una sorta di “attrazione fatale” per il design, che a sua volta è molto vicino al mondo dell'arte. Penso a Prada e Krizia, che hanno scelto di avvicinarsi al mondo artistico creando spazi espositivi solo indirettamente legati alla loro attività di stilisti.
Non c'è il rischio di ampliare troppo l'offerta?
Il pericolo di cannibalizzazione reciproca tra moda, design e happening artistici esiste. Per questo dico che è importante considerare la settimana del mobile un'occasione per la città, non per un singolo settore o per un gruppo di stilisti. Se ognuno rispetta gli spazi altrui, tutti ne traggono vantaggio. Credo che “fare sistema” dovrebbe dire questo.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/04/06 a cura di Pambianconews