Burberry chiude l'anno dello spin-off da Gus con conti double face. La casa britannica a marzo 2005 ha segnato vendite in salita del 5%, a 1,08 miliardi di euro. I ricavi sono cresciuti nel secondo semestre oltre 560 milioni di euro (più 6%). Un andamento positivo dovuto soprattutto all'espansione della rete dei monomarca.
Nel quarto trimestre (quello del demerger da Gus), le vendite sono aumentate grazie ai segmenti borse e orologi: 328 milioni di euro nei tre mesi con chiusura a marzo (contro i 298 milioni di un anno prima). Il fatturato dell'ultimo trimestre 2005 ha superato le stime degli analisti (305 milioni di euro). Bene le vendite retail che hanno compiuto un balzo del 22% a 468 milioni di euro. Brutte notizie invece dall'area wholesale, dove i ricavi hanno subìto una flessione del 7% nell'anno (a quasi 500 milioni di euro) e del 12% nel semestre.
«Dal punto di vista del prodotto, spiega Rose Marie Bravo (il cui mandato scadrà a luglio 2006), i risultati migliori spettano al womenswear, grazie anche a una campagna pubblicitaria azzeccata». Il gruppo ha un fitto programma di rafforzamento della rete di negozi: il 10% in più nel 2006 (nel 2005 la crescita dei retail era stata dell'8%). L'espansione si focalizzerà soprattutto in Usa e Asia. Nel 2005 le maggiori soddisfazioni erano arrivate infatti dalla regione dell'Asia-Pacifico (con vendite in progresso del 27%).
Estratto da Finanza&Mercati del 13/04/06 a cura di Pambianconews