Leader indiscusse a livello mondiale per design e notorietà del marchio, come testimonia in questi giorni il Salone del Mobile a Milano, le aziende italiane dell'arredamento nella maggioranza dei casi hanno ancora dimensioni limitate e dunque poco appetibili per la Borsa. Tuttavia, le eccezioni non mancano e nel prossimo triennio alcune potrebbero fare il grande salto. Tra queste ci sono Cassina, marchio che dal 2005 è controllato per l'80% dal gruppo Poltrona Frau, posseduto in maggioranza dal fondo Charme; B&B che 2003 è stata ceduta dalla famiglia Busnelli al fondo Opera che possiede anche UnoPiù. E ancora Flos, specializzata nell'illuminazione, Molteni e Kartell.
È quanto emerge da una recente indagine condotta da Pambianco Strategie di Impresa che ha preso in esame 250 aziende, individuando un campione di 25 sulla base di alcuni criteri (fatturato superiore ai 30 milioni di euro nel 2004, crescita del fatturato 2004 su 2001 superiore al 10% e Ebitda medio degli ultimi 3 anni superiore all'8%; incremento del fatturato modesto, ma Ebitda medio superiore al 15%; Ebitda medio modesto, ma incremento del fatturato superiore al 20%; incremento del fatturato e Ebitda modesti ma marchio forte).
Per indentificare la quotabilità delle aziende sono stati individuati otto fattori (crescita % 2004 su 2001; Ebitda medio nel periodo 2002/2004; dimensione; età imprenditoriale; indebitamento; forza distributiva; fascia di mercato) a ciascuno dei quali è stato attribuito un peso e a ciascuna azienda è stato poi assegnato un punteggio, su ciascun fattore, da uno a 10 in base a parametri definiti. L'assegnazione dei punteggi relativamente ai fattori quali notorietà del marchio, forza distributiva e fascia è stata fatta in base a valutazioni Pambianco, quelle relative agli altri fattori in base ai dati di bilancio.
«I punteggi ottenuti su ciascun fattore, spiega Carlo Pambianco, presidente della società, sono stati moltiplicati per il loro peso così da avere una graduatoria di quotabilità ponderata. E per verificare la correttezza del sistema, lo stesso è stato applicato alle tre società già quotate, vale a dire Targetti Sankey, Natuzzi e Sicc». Secondo una stima realistica, il numero delle aziende che si potrebbero quotare nei prossimi tre/cinque anni non supera le quattro unità. «Anche perché, aggiunge Pambianco, se si fa il paragone con il settore del lusso, al quale abbiamo applicato la stessa metodologia, qui i livelli di punteggio risultano inferiori, in ragione di fatturati e crescite più basse, e dunque a queste aziende si applicherebbero dei multipli inferiori. Segnale, questo, che in questo settore c'è ancora molto da lavorare sul fronte per esempio della distribuzione».
Questo processo è ipotizzabile per le aziende di proprietà di fondi. «Se i tassi di crescita attuali saranno mantenuti, nel 2008 la quotazione di B&B è ipotizzabile e siamo convinti che il mercato la premierebbe, spiega Renato Preti, managing parhnere di Opera. In termini di fatturato siamo passati dai 125 a 175 milioni di fatturato, nel 2006 è stata acquisita Moooi, creando complementarietà di gamma e sinergia industriale. Inoltre, ci sono programmi di crescita e di investimento anche per sfrutturare le potenzialità di alcuni mercati, primo tra tutti quello del nord America dove B&B, leader di mercato, ha un fatturato di soli 20 milioni di euro. E poi c'è tutta l'Asia, un altro mercato immenso».
Per Cassina il discorso è diverso. «Dal 2005 Cassina è uno dei brand del Gruppo Poltrona Frau e quindi difficilmente pensiamo alla sua isolata quotazione, piuttosto-ricorda Giuliano Mosconi, ad di Poltrona Frau, è ipotizzabile I'Ipo dell'intero gruppo ma si tratta di discorsi molto lontani da noi in questo momento. In temnini di posizionemento Cassina è indubbiamente tra le aziende italiane più internazionali, visto che oltre il 74% del volume d'affari (130 milioni di euro il fatturato 2005) è stato fatto all'estero e per ora stiamo lavorando alle sinergie logistiche e di relazioni che possono nascere con gli altri brand con i quali però non ci sono sovrapposizione industriali e/o di gamma Il nostro obiettivo è continuare a crescere in termini di volumi a un tasso di circa il 10/15%o annuo, mantenendo un buon equilibrio a livello finanziano, visto che fino a oggi abbiamo fatto acquisizioni con mezzi propri o ricorrendo ad aumenti di capitali».
Estratto da Plus – Il Sole 24 Ore del 8/04/06 a cura di Pambianconews