In occasione del convegno organizzato da Someda tenutosi ieri in merito alle nuove frontiere della moda è emerso che le Aziende italiane del settore devono puntare alla competitività internazionale attraverso investimenti sul brand, sul design, su una comunicazione originale oltre che su un sistema produttivo veloce e una distribuzione capillare. Questo sembra essere l'unico modo per poter far fronte alla concorrenza francese o statunitense.
"In Italia", ha affermato Salvo Testa, responsabile del Sistema moda Sda Bocconi, "la moda crea un giro d'affari di circa 20 miliardi di euro e pesa circa il 12% del settore manifatturiero, contro una media europea del 6%: le imprese tricolore del fashion, da quelle di lusso come Ferragamo e Loro Piana alle griffe trend maker come Gucci, Prada e Armani fino al basic di massa come Stefanel e Benetton, devono però adeguare le strategie per essere competitive in termini di crescita, redditività e internazionalizzazione".
"Negli ultimi anni, infatti, sta avvenendo una polarizzazione delle performance", ha proseguito Testa, "sulla base delle dimensioni dell'impresa (le aziende grandi possono aumentare gli investimenti e sostenere i costi più facilmente), della sua capacità di focalizzarsi sull'immagine e sul brand rispetto alla fase produttiva e di un modello di business veloce, con collezioni continuamente rinnovate".
La moda deve cambiare il suo modo di comunicare: "Attualmente la pubblicità è banale e omologata", ha concluso Testa, "mentre andrebbe inventato un modello italiano originale e riconoscibile come espressione della nostra identità".
Estratto da ItaliaOggi del 28/03/06 a cura di Pambianconews