Il 2005 è stato un anno in crescita per le calzature di lusso e le prospettive per IL 2006 sembrano rosee. Nel 2005, ad esempio, Dribbling ha aumentato i ricavi del 35%, Geox del 32%, Zengarini del 24%, Tod's e Rossetti del 18%, Ferragamo del 7% (calzature per donna): marchi noti a livello internazionale o licenziatari di griffe come Cavalli, Trussardi, Calvin Klein, Ferri, Missoni, Malo, Iceberg, Flexa, Fiorucci.
Le performance delle Aziende del lusso sono in controtendenza rispetto a quelle dell'industria calzaturiera italiana, il cui export, nei primi 11 mesi del 2005, ha registrato un calo dell'11,5% in quantità e dell'1,7% in valore. In 5 anni il saldo commerciale è crollato da +4,5 miliardi a +3 miliardi. Una flessione che difficilmente sarà bloccata dai dazi antidumping verso Cina e Vietnam decisi dalla Ue a partire dal 7 aprile.
«È in atto, sostiene Roberto Vallasciani, contitolare della Dribbling, un processo di polarizzazione sulle fasce alta e bassa del mercato. Che si traduce in un effetto tenaglia sulla fascia media. Le Aziende italiane devono salire di fascia o scendere in quella inferiore, ma in questo caso bisogna delocalizzare».
«Dieci anni fa, prosegue Vallasciani, abbiamo deciso il salto dalle scarpe sportive a quelle da bambino di fascia alta-lusso: era importante per smarcarci dalla concorrenza». I plus delle produzioni Dribbling, griffate Cavalli, Fiorucci, Flexa, Giugiaro, Cacharel, Simonetta, Flexa, sono le personalizzazioni delle calzature, la ricercatezza dei pellami oltre che l'attenzione alle esigenze anatomiche del bambino.
«Nel 2005, conclude Vallasciani, i ricavi sono cresciuti del 35% a 19 milioni e quest'anno, sulla base del primo semestre, chiuderemo a 25 milioni, il 35-40% in più».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/03/06 a cura di Pambianconews