I fondi di investimento stanno dimostrando ormai da tre anni un particolare interesse nei confronti dei vini pregiati. «La domanda di vino pregiato è in accelerazione, con rendimenti eccezionalmente poco volatili», spiega Andrew Davison, gestore del Vintage Wine Fund, fondo di Owc Asset Management che ha investito 30 milioni di euro in asset enologici.
Sono i rossi bordolesi Latour e Lafite 2000 a spuntare i prezzi più alti dalla vendemmia del 1982. Il prezzo record è stato strappato lo scorso novembre a New York, da una cassa di Borgogna Domain de la Romanée-Conti del 1989, battuta da Sotheby's per più di 85mila dollari. «Non c'è motivo perché il valore dei vini migliori non debba continuare a salire», spiega Christopher Burr, presidente del mercato vinicolo online Uvine e gestore dell'Amphora Fine Wine Fund. “La crescita della domanda dipende dal ritorno sul mercato di facoltosi acquirenti dell'Estremo Oriente, che durante la crisi delle Borse asiatiche del 1998 si erano liberati degli investimenti vinicoli. Ma anche dall'esordio sul mercato di russi e cinesi, i nuovi ricchi”.
Dumbarton, gruppo specializzato negli investimenti alternativi, non intende lasciarsi sfuggire ha da poco lanciato lo European Investment Fund, fondo newyorchese che, entro fine anno, punta a rastrellare 200 milioni di dollari da investire nelle vigne della Toscana e del Bordeaux.
Estratto da Finanza&Mercati del 16/03/06 a cura di Pambianconews