In occasione del Micam, la fiera delle calzature, il presidente della manifestazione Rossano Soldini parla della questione della competitività cinese. “La Cina è un'occasione per le aziende che non producono in Italia, ossia per gli importatori che acquistano il prodotto finito in Asia o anche nei Paesi dell'Est per poi rivenderlo in Italia, come fanno Geox o Stonefly. Non lo è per quelle imprese che acquistano le materie prime e producono totalmente in Italia Tod's, Paciotti, Fabi e che ogni giorno devono cambattere contro la concorrenza asiatica che ha invaso i mercati occidentali con prodotti a prezzi stracciati».
Nel 2005 l'aggresività cinese ha causato la chiusura di circa mille Aziende del settore. «Bisognerebbe rendere obbligatoria l'applicazione, su ogni scarpa, del marchio made in Italy, continua Soldini. Altrimenti il consumatore rischia di pagare un prezzo più alto per un prodotto che crede italiano, mentre italiano ha solo il marchio».
Alcune Aziende, al contrario, considerano l'Asia un'opportunità di crescita. «La Cina, spiega Andrea Tomat AD di Stonefly e presidente di Lotto, non può essere un alibi per le aziende: può essere vista come un'opportunità per delocalizzare, ma anche per scoprire un nuovo mercato in cui vendere. In Italia possono restare solo produzioni di nicchia, ad alto valore aggiunto». Tomat crede nell'utilità dei dazi anti dumping ma solo come rimedio provvisorio.
La ricetta vincente resta dunque la ricerca di uno stile riconoscibile e una forte crescita estera.
Estratto da Finanza&Mercati del 15/03/06 a cura di Pambianconews