Va a gonfie vele la nautica italiana. Le percentuali di crescita del settore sono significative: le stime del primo semestre 2005 indicano un +6,5%. L'Ucina calcola che il contributo al pil dell'industria del mare è intorno ai 2,2 miliardi di euro, per una crescita di poco inferiore al 7% e una produzione di imbarcazioni da diporto che nel 2004 è attestata a quota 1,8 mld, +8,7% rispetto all'anno precedente.
Secondo l'associazione il fatturato diretto della nautica è di 2,240 mld, che sale a 4,6 mld con l'indotto. Gli accessori e i motori marini si attestano rispettivamente a oltre 741 e 224 milioni. In questo quadro anche l'industria meridionale, con una connotazione più spiccata per la produzione di barche di piccola e media dimensione, occupa un ruolo significativo, con la Campania sesta per numero di aziende (6,16% del totale nazionale), seguita dalla Sicilia (4,91%).
Positivo anche l'andamento delle esportazioni sui mercati emergenti dell'Est europeo e del Nord Europa per quanto riguarda le imbarcazioni più piccole. Nel settore super yacht, invece, l'andamento conferma la leadership dell'Italia, con oltre il 32% di ordini rispetto al 2003. Se l'industria del mare cresce, non altrettanto aumenta in maniera significativa il numero dei porti.
Una carenza infrastrutturale evidenziata dagli operatori del settore nel corso della presentazione del 37esimo salone internazionale della nautica che si apre sabato a Napoli (Mostra d'Oltremare, fino al 19 marzo) per iniziativa della società Nauticsud. Senza un'adeguata rete di ormeggi e di servizi, ha commentato il patron della rassegna, Lino Ferrara, “non ci potrà essere sviluppo dell'industria nautica e delle altre attività legate al turismo sul mare”.
Estratto da ItaliaOggi del 9/03/06 a cura di Pambianconews