La moda rappresenta una delle grandi risorse del sistema economico italiano. Oggi il nostro Paese deve puntare sui settori nei quali possono valere le nostre migliori caratteristiche: la bellezza, la cultura e la creatività. Questi sono gli ingredienti del made in Italy e sono le radici di una innovazione che dà ai nostri prodotti un richiamo e un fascino senza fine.
Di questi ingredienti la nostra moda si nutre, stabilendo nel mondo regole non solo del vestire ma anche del concepire la relazione con il proprio tempo e con il proprio spazio. Fare moda significa soprattutto essere in grado di interpretare e di anticipare l'evolversi della sensibilità comune tracciando strade che, in quanto basate su una profonda comprensione della cultura, rispondono alle esigenze espressive delle persone di tutto il mondo.
Fare questo significa creare marchi globali, non solo in termini economici, ma anche in termini di capacità di relazione: marchi che sono punti di attrazione e di desideno personale, che sono in grado di produrre valore, occupazione e ricchezza e di rappresentare in tutto il mondo il vero valore dell'Italia, della sua storia e della sua cultura.
Prada e Miu Miu appartengono a questa sfida. Sono marchi orgogliosamente italiani ma che appartengono al mondo in quanto in questa dimensione possono rivelare la loro missione.
Parigi vuol dire rispondere al meglio alla vocazione globale dei nostri marchi. Ma deve anche far riflettere su quanto si debbano al coraggio imprenditoriale e al senso della sfida degli italiani le fortune del nostro Paese.
È proprio riconoscendo questi valori da parte di tutte le componenti del nostro sistema che potremo ritrovare la strada della fiducia e della crescita. Una strada sulla quale il nostro Paese potrà rinnovare in modo sempre inedito la sua grande vocazione: essere il polo di attrazione e di distinzione della cultura, del gusto e del vivere. In una parola. del bello.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/03/06 a cura di Pambianconews