«Certo non è facile ritagliarsi uno spazio di crescita, ma per chi come noi ha studiato in profondità lo scenario, ha scelto una direzione precisa e ha fatto investimenti mirati, le chance non mancano». Così spiega Giovanna Furlanetto presidente e AD di Furla l'atteggiamento giusto per far fronte alla concorrenza cinese e alle problematiche di un mercato che si assottiglia.
Qual è dunque la direzione scelta dal marchio Furla che, oltre alle borse, oggi firma scarpe, monili e orologi?
«In questi anni per prima cosa abbiamo investito molto nella creatività, qualità e immagine del prodotto. Un prodotto che segue il criterio del value for money e che nasce grazie al lavoro di maestranze e artigiani che si può dire siano cresciuti insieme all´azienda, in una sorta di partnership che si alimenta attraverso il continuo scambio di idee tra il nostro team di stile e il loro. Abbiamo giocato la carta della distribuzione selezionata. Della location strategica. Tutti i nostri 220 monomarca sparsi in 56 paesi del mondo, sono nelle vie più prestigiose. Ma soprattutto accanto ai big player: dove ci sono Dior, Vuitton, Chanel e gli altri, c´è anche Furla. E per competere al meglio, dall´anno scorso abbiamo ridisegnato il nuovo concept che sta alla base sia dei nuovi negozi sia del restyling di quelli storici: trasparenza, luminosità, leggerezza delle strutture che esaltano il prodotto. Proprio la scorsa settimana abbiamo finito il restyling del secondo negozio nella Madison Avenue di New York, che è stato definito un concept di relaxed elegance. Di eleganza rilassata».
A proposito di Stati Uniti, come vi posizionate da quelle parti?
«E´ per noi un mercato importante in cui siamo presenti da una quindicina di anni e negli ultimi tre abbiamo avviato un piano di espansione molto sostenuto. Già oggi abbiamo 22 negozi che si moltiplicheranno entro il 2007. Anche il Giappone, dove abbiamo 46 negozi, rappresenta una ottima opportunità. E´ da dieci anni che siamo entrati nel Paese con una nostra società e continuiamo a investire anche lì».
Con la Cina come siete messi?
«Nell´ex Celeste Impero ci siamo dal 2000 e dopo un rodaggio, per entrare nella cultura di quel mercato, stiamo raccogliendo ottimi frutti. Del resto la filosofia della nostra azienda è di crescere passo dopo passo, senza strappi o impennate. Senza cercare i grandi numeri tutti e subito. In un´escalation costante verso l´eccellenza. Un obiettivo che si raggiunge con umiltà, studiando i mercati che vuoi conquistare. E investendo per creare prodotti di qualità e lusso. Lusso che coinvolge non solo il prodotto, ma la distribuzione e soprattutto il servizio ai clienti».
Nelle prossime settimane debutta la nuova collezione Giovanna Furlanetto per Furla. Com´è nata l´idea?
«Mi sono voltata indietro e ho visto che il nostro archivio è fatto di modelli di grande successo. Alcuni hanno venduto nel mondo 200mila pezzi. Allora mi sono detta: perché non riprodurre quei modelli di borse che hanno scritto la storia del nostro marchio? Che hanno contribuito a creare l´identità di Furla e di quei valori di cui mi sento interprete?».
Estratto da Affari&Finanza del 6/03/06 a cura di Pambianconews