Domani attraverso le pagine del Financial Times Europe i calzaturieri italiani rappresentati da Anci solleciteranno il Commissario Mandelson con un nuovo appello ad adottare una politica più decisa per contrastare il fenomeno del dumping attuato dalla Cina e dal Vietnam sui prodotti esportati in Europa.
Sono quattro i punti che i calzaturieri italiani ed europei contestano a Mandelson e alla Commissione e che chiederanno di modificare durante la prossima riunione del Comitato Antidumping, prevista a Bruxelles il 9 marzo: i livelli troppo bassi dei dazi proposti (dal 5 al 20%), il meccanismo di applicazione graduale, l'esclusione delle cosidette STAF (ovvero calzature che presentano un prezzo medio superiore ai 9 euro e dispositivi nella suola per attutire gli urti), esclusione che permetterebbe agli importatori di far rientrare nei codici doganali esenti da dazio scarpe da passeggio, scarponcini o stivali, casual o dall'aspetto simile a quelle sportive e del footwear da bambino. Quest'ultimo punto, lamenta Anci, riguarda le calzature fino al numero 37, fatto che finisce per rendere inapplicabile la sanzione anche a buona parte della produzione di scarpe per donna.
Estratto da Fashionmagazine.it del 3/02/06 a cura di Pambianconews