Ha debuttato ieri in Borsa Marazzi chiudendo a 9,89 euro, in calo del 3,48% rispetto al prezzo di collocamento. Nel giorno dello sbarco in Borsa sono state scambiate quasi 4 milioni di azioni, pari al 13,7% del dell'offerta globale e al 3,86% del capitale sociale.
La perdita, secondo gli esperti, è dovuta al prezzo troppo alto. «Quella di Marazzi, spiega un operatore, è una buona storia, ma il prezzo di vendita delle azioni non è competitivo». La società specializzata nella produzione di piastrelle di ceramica ha esordito a 10,25 euro, al minimo della forchetta fissata tra 10,25 e 13 euro; sul mercato è stato collocato il 28,22% del capitale. Il flottante però salirà al 31,15% con l'esercizio integrale della greenshoe, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
La società si è presentata in Borsa con una capitalizzazione di circa 1,048 miliardi di euro che la pone tra le Blue Chip di Piazza Affari. Il management si dichiara comunque soddisfatto dello sbarco in Borsa. «Non ci preoccupa il fatto che i primi prezzi segnati al debutto non siano proprio brillanti, ha dichiarato l'ad Michele Preda, a margine della cerimonia ufficiale per il primo giorno di quotazione. Guardiamo al medio-lungo periodo, sappiamo che la società è solida e contiamo in ottimi risultati per il 2006». Sotto il profilo dei soci, Preda ha aggiunto: «Siamo soddisfatti per l'ottima qualità degli investitori che sono entrati nel capitale e soprattutto per l'interesse suscitato sulle principali piazze internazionali». Le risorse dell'Ipo serviranno per finanziare la crescita organica e nuove acquisizioni.
Estratto da Finanza&Mercati del 16/02/06 a cura di Pambianconews