Dopo quattro anni di sofferenza, per il lusso sembra sia arrivata la tanto sospirata ripresa. I consumi hanno ripreso a tirare particolarmente negli Stati Uniti, e nel Far East. A indicare l'inversione di tendenza sono i dati di chiusura del 2005 dei più grossi gruppi del lusso, tutti estremamente positivi, con crescite medie intorno al 12%. Altra buona notizia: sembra che questo sia solo l´inizio di un ciclo che dovrebbe durare sino al 2008.
Il valore del mercato del lusso nel 2004 era di 70 miliardi di dollari, a livello di fatturato mondiale, un dato conservativo che non include i ricavi delle licenze e che raddoppia se si considera nel prezzo di vendita al pubblico. Le aspettative sono molto positive e si basano soprattutto sulle attese di crescita del mercato asiatico e più in generale sui segnali positivi in termini congiunturali. Insomma tutto concorre a far ipotizzare che ci sarà una crescita significativa da qui al 2008.
«Nel 2006 entriamo in un secondo anno di ripresa, spiega Giovanni Mannucci responsabile della divisione moda e lusso di Deloitte. Nei prossimi due, tre anni si potrebbero registrare buoni tassi di crescita anche se non così alti come quelli dell'anno scorso». Una crescita trainata dal Far East, soprattutto dalla Cina. Se oggi la Cina viene valutata ancora solo come un investimento, è indiscutibile il fatto che rappresenti un grosso potenziale in futuro per il mondo del lusso. Le stime dicono che entro il 2010 ci saranno circa 250 milioni di cinesi in grado di poter acquistare beni di lusso. Certo svilupperanno anche dei loro marchi, ma compreranno anche tantissimo lusso occidentale.
Basta guardare le crescite dei due gruppi più grandi del lusso, da una parte il gruppo Gucci e dall´altro Lvmh. Il primo ha generato vendite per 3,03 miliardi, in crescita del 15,9% rispetto al 2004. La sola griffe Gucci ha registrato una crescita del 18,4% arrivando a 1.807 milioni di euro. La divisione Fashion & Lathergoods di Louis Vuitton ha chiuso a 4.812 milioni di euro segnando un +10% grazie alla gallina dalle uova d´oro, Louis Vuitton. Ma le crescite hanno riguardato un po´ tutti i gruppi: Bulgari ha fatto un +11 %, Dolce & Gabbana ha stimato una crescita del 15%, Hugo Boss traina i conti di Valentino Fashion Group con un aumento delle vendite del 12%. Anche Ferragamo ha ripreso a crescere. Il gruppo fiorentino a messo a segno un +12 % nelle vendite. Il gruppo Zegna ha fatto un +12,5%. Mariella Burani ha registrato un +12%.
Estratto da Affari&Finanza del 13/02/06 a cura di Pambianconews