Dopo un 2005 in calo per produzione (-4,1% sul 2004) ed export (-6,1%), l'eccellenza dell'industria italiana dei filati si è presentata ieri ai compratori nazionali ed esteri riuniti alla Fortezza da Basso di Firenze che fino a domani ospita la 58» edizione di Pitti immagine filati. Come il settore tessile e abbigliamento, anche i filati pagano pesantemente la concorrenza della Cina, sia sul fronte della produzione di maglieria sia delle importazioni di filati a basso costo. Così, per risollevare le sorti del settore nazionale, che nel 2005 ha visto ridursi ulteriormente il saldo commerciale, sceso a 532 milioni contro i 579 del 2004, l'industria italiana dei filati ha ancor di più investito in ricerca, e di conseguenza in qualità, come unica strada per riguadagnare posizioni sul mercato globale.
Intanto, ieri, il presidente del gruppo Lineapiù, Giuliano Coppini, ha presentato due brevetti mondiali: il filato denominato "fila e fondi", che permette alla maglia confezionata di adeguarsi alle forme del corpo e di cambiare foggia a ogni stiratura. E Marcel, il filato anticontraffazioni brevettato insieme alla Kodak, che vede all'interno la presenza di alcune particelle sensibili che hanno il potere di fare illuminare la speciale apparecchiatura rivelatrice della Kodak, permettendo così di stabilirne l'autenticità e di disegnarne la tracciabilità. Due brevetti che, ha spiegato Coppini, riconfermano Lineapiù come azienda di punta nella ricerca (investe ogni anno il 5% del fatturato) e che dovrebbero portarla fuori dalle secche e incrementare il fatturato che nel 2005 è arrivato a quota 98 milioni, facendo registrare il calo del 17% del consolidato sul 2004.
"Il mercato va male", ha dichiarato Coppini, "ma ora sembra che si stia accorgendo che il prezzo non è una cosa così premiante, ma che a ripagare è anche la qualità".
Estratto da ItaliaOggi del 02/02/06 a cura di Pambianconews